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Io, Tu, Noi: la coppia del militare.

Aggiornamento: 15 gen 2023


Articolo di Isabella LO CASTRO.

“Quando ci siamo fidanzati, sapevi che professione svolgevo!” - “Non mi sono sposata per rimanere da sola!” -

Quante volte abbiamo sentito racconti che risuonavano di queste frasi...L’appartenenza al contesto professionale militare comporta inevitabilmente sfide uniche e spesso gravose per i partner e per la coppia. Il pensiero va immediatamente all’impiego prolungato in missioni operative o, ancor più, alle conseguenze relazionali e psichiche sulla coppia di eventuali disturbi correlati a tale impegno operativo; ancor prima sono le caratteristiche e le richieste di ciò che gli anglosassoni chiamano “the military”, il mondo militare in generale, ad influenzare le dinamiche ed il funzionamento di questo sistema duale, in modo inevitabile e spesso poco osservato.

Per la coppia, la mancata o erronea comprensione delle regole, delle aspettative, della cultura organizzativa militare in generale, può comportare conflitti esplosivi o silenti che, a lungo andare, possono incrinare il rapporto stesso; e questo in particolare per i reparti di impiego in cui la riservatezza ha un peso rilevante o le partenze sono inattese e precipitose.

La forte richiesta di appartenenza, che il contesto militare necessariamente porta con sé per il suo buon funzionamento, comporta un’adesione del singolo non soltanto professionale ma anche a livello personale: tale richiesta inevitabilmente toccherà tutte le dimensioni del militare, inclusa quella affettiva e di coppia.


Se l’Io del militare è così coinvolto, e lo dovrà essere, quali sono i confini di questo coinvolgimento? Il Tu del partner quanto può e deve entrare in dialogo con questa significativa parte dell’altro? Come si ridefinisce ed adatta la Coppia intorno a queste dinamiche?

La letteratura e l’esperienza clinica, a livello nazionale ed internazionale, evidenziano come sia necessaria una riflessione sulle tematiche dell’appartenenza al mondo militare e sulle attribuzioni di senso che gli individui ne danno. Lo testimonia anche il lavoro di molti clinici civili, consulenti o terapeuti di coppie in cui uno dei due membri almeno è militare.

Anche nel contesto italiano, in cui gli stessi militari tendevano a tenere separate la realtà professionale da quella personale in un faticoso e diremmo quasi vano sforzo, l’attuale interpretazione del ruolo professionale ed il modificato contesto di impiego hanno portato una nuova esigenza di integrazione delle dimensioni e la conseguente necessità di favorire innanzitutto una maggiore conoscenza del mondo militare per il partner, mediante la ricerca di un dialogo più aperto che porti alla comprensione del punto di vista dell’altro, ed alla possibilità di uno scambio di emozioni ed esperienze connesse a questi temi. La psicologia militare contribuisce a favorire un armonioso ed adattivo funzionamento di coppia, applicando al contesto specifico la conoscenza delle dinamiche familiari e dei fattori da focalizzare per il potenziamento della resilienza di questo sistema duale.


Riferimenti: Bret A. Moore (Edited by), (2012), Handbook of Counseling Military Couples. London & New York, NY, Routledge Taylor and Francis Group.

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